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LORENZO ONDERKAStabile EFG: buon senso, quo vadis?

17.05.24 - 08:23
Lorenzo Onderka, Pura
Lorenzo Onderka
Fonte Lorenzo Onderka
Stabile EFG: buon senso, quo vadis?
Lorenzo Onderka, Pura

Inizio con una domanda che tutti noi dobbiamo porci: acquisteremmo uno stabile al valore di mercato, sapendo che poi dovremmo investire ancora la stessa cifra per adattarlo alle nostre necessità? Credo proprio di no, e sono convinto che nessun membro del Consiglio di Stato e del Parlamento lo farebbe privatamente. il motivo è semplice: non ha senso. Eppure, sia il Consiglio di Stato che parte del Parlamento vorrebbero convincerci a votare a favore di un investimento di CHF 140'000'000.00 (140 milioni) per acquistare e ristrutturare un edificio per creare la “cittadella della Giustizia”, ai quali si aggiungeranno altri 100 milioni per sistemare l’attuale palazzo di via Bossi. Totale: 240 milioni. E questi sono dati a preventivo che sicuramente saranno superati. Prendiamo per esempio la circonvallazione di Agno e la ciclopista Lugano-Melide: entrambi i progetti sono stati “bocciati” in quanto i costi stimati ultimamente hanno superato alla grande quanto preventivato.

Nel caso dello stabile EFG, i costi di ristrutturazione sono scesi da 80 mio. (vedi messaggio del 27.09.2019) a 60 mio. quindi un -25%. Faccio veramente fatica a credere che in questo progetto i costi scendano così tanto quando tutti gli altri progetti hanno visto un’esplosione dei costi. Mi sorge ancora una domanda: nel preventivo è stata considerata la possibile presenza di amianto che, se fosse confermata, imporrebbe un intervento molto oneroso per la sua rimozione? (l’abbattimento dell’ex-macello insegna). Non ho letto niente in merito a questo nel messaggio già citato. Per chiarezza, tutti gli stabili costruiti tra il 1966 ed il 1992 vanno sottoposti a questa verifica. Lo stabile EFG è stato costruito tra il 1984 ed il 1988, è quindi obbligatoriamente soggetto a questa verifica. I promotori di questo progetto ci vendono l’edificio EFG come unica possibilità: non va bene, soprattutto perché ci viene presentato come “o questo o niente” . Insomma, ci sono troppe incognite e zone d’ombra, quindi ci chiedono un atto di fiducia, ma da quando sono insediati, hanno fatto veramente poco per meritarsela.

Teniamo conto di una cosa: ci propongono un investimento di 240 Mio di CHF, sostenendo che le finanze lo permettono, ma il Governo si appresta a proporre tagli alla spesa pubblica per il 2025 almeno per lo stesso importo, tagli che andranno in gran parte a ridurre il sostegno sociale, questo perché non ci sono soldi. Personalmente vedo una grande contraddizione anche perché, pur essendo “investimenti”, essi vanno ammortizzati. Quindi voterò no. In tutto questo vi è tuttavia una nota positiva: stiamo finalmente parlando di Giustizia. Ed è il momento di farlo. In questi mesi abbiamo visto un giovane lucernese essere condannato a tre anni di carcere, di cui otto mesi da scontare, per aver commesso gravi infrazioni alla legge sulla circolazione. Vero, ha violato la legge, ma non ha causato danni a niente e a nessuno. Abbiamo assistito alla condanna di un 71enne che ha abusato sessualmente del proprio figliastro minorenne: è stato condannato a 20 mesi di carcere, tutti sospesi.

Abbiamo visto una coppia italo-cinese essere processata per tratta di ragazze obbligate poi a prostituirsi: sono stati condannati a 11 mesi di carcere, tutti sospesi. E abbiamo visto il Governo chiedere ai comuni di denunciare al Ministero Pubblico chi non paga i premi di cassa malati, dopo averne tagliato i sussidi. La dignità e la tutela delle vittime di reati gravi, dov’è? E quella di chi non riesce a pagare i premi di cassa malati e che si vede denunciato? A voi sembra giusta questa Giustizia? No, non lo è. È quindi da qui che dobbiamo ripartire: riformare la Giustizia per mettere al centro la dignità e la tutela delle vere vittime e dei più deboli, ridurre leggi e regolamenti che limitano sempre di più le nostre libertà (in Ticino siamo campioni in questo) e contemporaneamente intasano la Procura. Vanno inoltre modernizzati i processi lavorativi, passando dal cartaceo alla digitalizzazione. Solo dopo sarà possibile capire di quali spazi e di quali risorse avrà bisogno la Giustizia, e allora si faranno gli investimenti necessari, nel limite delle possibilità finanziarie del Cantone.

Se siete d’accordo con questo, votate di no a questo investimento, pensato per una Giustizia vecchio stile e sproporzionato per le attuali finanze cantonali, in modo da dare tempo alla Politica di attuare le riforme necessarie a snellire le pratiche e modernizzare i processi lavorativi, senza il vincolo di spazi già acquistati.

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